Dichiarazione shock dell’ex sindaco di Londra, Johnson: «LA UE ha gli stessi obiettivi di Hitler»






Si sono registrate oggi dichiarazioni molto forti dell’ex sindaco di Londra Boris Johnson, che attualmente guida il movimento per l’uscita della Gran Bretagna
dalla Ue con il referendum del prossimo 23 giugno: nel corso di un’intervista al Sunday Telegraph, il politico conservatore ha dichiarato che l’Unione europea sta seguendo, com metodi diversi, gli stessi passi di Adolf Hitler per realizzare un superstato a guida tedesca.
“L’Unione Europea persegue «con metodi diversi» lo stesso obiettivo di Hitler: creare un super Stato Europeo sotto un’unica autorità”, ha detto l’ex sindaco conservatore di Londra, Boris Johnson, in un’intervista al “Sunday Telegraph”.
«Napoleone, Hitler e altre diverse persone ci hanno provato, ed è finita tragicamente. L’Ue è un tentativo di fare lo stesso con metodi diversi», ha dichiarato Johnson, sostenitore dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione.

Tuttavia, ha proseguito, i «disastrosi» fallimenti di Bruxelles hanno alimentato le tensioni tra gli Stati membri epermesso alla Germania di accrescere il proprio potere, di acquisire l’economia italiana e di «distruggere» la Grecia.
“Alla base, quello che manca è l’eterno problema, non c’è una fedeltà sottostante all’idea d’Europa. Non c’è una singola autorità rispettata o compresa da tutti. E questo causa un enorme vuoto democratico“.
E’ probabile che Johnson nel fare queste dichiarazioni, abbia letto in precedenza quanto aveva scritto a proposito della UE un ex dissidente sovietico: Vladimir Bukovsky, il quale aveva affermato di temere che Unione Europea stava gradualmente trasformandosi in un’altra Unione Sovietica. In un discorso tenuto a Bruxelles qualche settimana fa, Bukovsky aveva definito la UE un “mostro” che deve essere abbattuto al più presto, prima che si trasformi in un vero e proprio stato totalitario. Vedi: La UE sta diventando uno stato di polizia
Questa impressione era stata in precedenza condivisa anche da un altro ex dissidente sovietico, Anatolliy Golitsyn, il quale, disertore del KGB sovietico, nel 1984 avvertì in anticipo che ci sarebbe stata una “falsa liberazione” dell’Unione Sovietica e dell’Europa dell’Est, e che ciò sarebbe stato accolto con grande entusiasmo dall’Occidente e avrebbe portato alla fusione della Comunità Europea con alcuni paesi dell’ex Unione Sovietica, esattamente ciò che è successo di lì a poco.
Johnson è uno dei leader della campagna per il “no” alla Ue, mentre David Cameron è a capo dello schieramento per il “sì”. I due campi al momento sono al 50% ciascuno nei sondaggi. Un sondaggio pubblicato oggi indica però che Johnson è considerato più credibile di Cameron sul tema dell’Europa. Il 45% degli intervistati dice di fidarsi più Johnson che di Cameron, solo il 21% afferma di considerata il premier più credibile del suo rivale, secondo un sondaggio ComRes per il Sunday Mirror e l’ Independent.(fonte Afp)
A queste dichiarazioni si sono contrapposte le critiche dello schieramento favorevole al mantenimento del Regno Unito nella UE ed in particolare David Cameron il quale ha lanciato il suo ammonimento sulle conseguenze cui la GB andrebbe incontro nell’uscire dalla UE: “…se il 23 di Giugno voteremo per uscire dalla UE sarà un voto per avere i prezzi più alti, meno posti di lavoro, minore crescita economica ed una sicura recessioe. Di questo non ha bisogno il Regno Unito”, ha detto Cameron.
Ai cittadini britannici spetterà di decidere, per quanto è già noto che tutti i principali media del paese sono controllati dai gruppi finanziari che sono oltremodo interessati alla permanenza del Regno Unito nella UE ed a questo fine stanno conducendo una grande campagna di “pressione e di convincimento” sull’opinione pubblica britannica. Questo non potrà non influire sull’esito del voto.
Fonte: Telegraph.co.uk


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