il contante è la carta di credito dei poveri

Giù le mani dal contante, è la carta di credito dei poveri

di LEONARDO FACCO

E’ bastato che il governo Renzi approvasse l’innalzamento per l’uso del contante a 3000 euro, che le prefiche del parassitismo di Stato levassero gli scudi a mo’ di riprovazione.

Pierlugi Bersani: “Elevare il limite per l’uso del contante, favorisce i consumi in nero, il riciclaggio e l’evasione fiscale”. Milena Gabanelli: “Meno il denaro è tracciato, più alta è la possibilità di denunciare al Fisco volumi a piacere”. Vincenzo Visco, ex ministro di Prodi: “Un’idea pessima, incomprensibile, ingiustificabile, inutile che favorisce evasione, riciclaggio e corruzione”. Corrado Passera, ex ministro, ex banchiere: “Servono meno contanti, combattiamo l’evasione”. Raffaele Cantone, magistrato, presidente dell’Anac: “Scelta sbagliatissima”. Domanda: cosa hanno in comune tutti questi signori? Vivono tutti di soldi pubblici o parapubblici, vale a dire con le tasse estorte dallo Stato ai contribuenti.

Eliminare il contante è semplicemente contro natura. Non solo, eliminare o limitare il contante significa colpire un mezzo di pagamento semplice, efficace, poco costoso e uguale per tutti. Di più: affidarsi ai canali elettronici significa, oltre a favorire gli istituti di credito (spesso sull’orlo del crack), dover sottostare al pagamento di commissioni ad ogni atto di pagamento. Come calcolato dall’associazione “Contante Libero”, 100 euro in contanti dopo 100 passaggi di mano sono sempre 100 euro. 100 euro elettronici dopo 100 passaggi sono diventati 45 euro. 55 euro sono “svaniti” per finire in mano a Banche&affini. Capite i motivi per cui quelli come Passera scalpitano?

Tutti i figuri di cui sopra, per screditare l’uso della cartamoneta fanno, primariamente, accenno all’evasione fiscale. Ebbene, si tratta della solita bufala che tanto piace a chi si rode dall’invidia. Non lo affermo io, ma il centro studi della Cgia di Mestre (tra i tanti), che dopo aver analizzato gli effetti della limitazione a 999,99 euro imposta dal governo Monti nel 2011 ha sentenziato: “Nonostante l’Italia abbia il limite all’utilizzo del contante più basso d’Europa, l’evasione fiscale non sembra averne risentito; anzi, c’è pochissima correlazione tra la soglia limite all’uso di cartamoneta imposta per legge e il rapporto tra la base imponibile Iva non dichiarata e il Pil, vale a dire l’evasione fiscale”. A ciò, si aggiunga che i bizzarri numeri sui miliardi evasi in Italia sono più il frutto di elucubrazioni utili alla propaganda, che cifre reali.

In conclusione, come ha scritto l’inventore del concetto di Villaggio Globale, Marsall McLuhan, “i soldi sono la carta di credito di un uomo povero”.

Non fatevi raggirare, l’abolizione, e/o la limitazione del contante, è una misura liberticida. I governi, non solo quello italiano, vogliono poter controllare ogni aspetto della vostra vita e per farlo hanno l’impellente necessità di annichilire le vostre libertà economiche. Il contante è l’ultimo centimetro di libertà che han deciso di togliervi.

(di LEONARDO FACCO Autore del libro “ELOGIO DEL CONTANTE”, che verrà presentato il 28 novembre presso la Libreria Red Hound di Los Cristianos)

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