L’amministrazione Trump e’ “ovviamente un pericolo per il mondo”, ma “un fenomeno assolutamente transitorio che sparirà nel 2020 o anche prima”.
Piu’ grave e’ il pericolo rappresentato da Facebook e Google: parola di George Soros, che ha lanciato una durissima, allarmata invettiva contro “l’ascesa e il monopolio” di Google e Facebook, che hanno svolto “un ruolo innovativo e liberatorio”, ma ora stanno causando “una serie di problemi di cui solo ora iniziamo a prendere coscienza”.Devono essere dunque “regolamentati”, ha detto Soros parlando a Davos, perchè altrimenti “difficilmente cambieranno: non hanno né la volontà né l’inclinazione a proteggere la società dalle conseguenze delle loro azioni. Sono dunque una minaccia e spetta alle autorità di regolamentazione proteggere la società contro di loro. I loro giorni sono contati”, ha comunque assicurato il finanziere e filantropo, aggiungendo anche un diverso ‘focus’ per le sue fondazioni: “Di solito si sono concentrate sul cosiddetto mondo in via di sviluppo, ma ora che la società aperta è in pericolo anche negli Stati Uniti e in Europa, stiamo spendendo più della metà del nostro bilancio più vicino a casa”.
“Il rischio è che Facebook e Google contribuiscano all’ascesa dei nazionalismi”
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In conclusione del suo intervento, il sicario economico ha anche tracciato delle correlazioni tra la crescita del business delle società tecnologiche e l’aumento della disuguaglianza tra la popolazione, sostenendo che i profitti di Facebook e Google sono “frutto di una strategia deliberata per evitare responsabilità dei contenuti che vengono pubblicizzati”. (agi)
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