Escludere la Russia da SWIFT, il sistema bancario delle comunicazioni finanziarie internazionali, sarebbe più dannoso per noi che per la Russia. Come ribadito anche dal Ministro Franco equivarrebbe a bloccare i pagamenti di gas e petrolio delle nostre aziende e per l’Italia e gli italiani sarebbe un disastro in termini di maggiori costi.
Senza contare che il sistema bancario italiano è il più esposto verso la Russia, circa 25 miliardi che in tal caso potrebbero essere a rischio.
La prospettiva certa, se si decide di regalare all’Europa un simile trauma, è un drastico ridimensionamento del tenore di vita di centinaia di milioni di persone, la chiusura di tante imprese, un impoverimento generale delle classi medie, un reset economico che in nome di una lotta a un’aggressione militare viene guidato da paesi che in anni recenti sono stati aggressori non pentiti di paesi che hanno invaso e distrutto.
Sanzioni del genere non hanno senso, soprattutto perché a pagarne le conseguenze saranno soprattutto i cittadini europei.
La storia ci ha insegnato che il sistema delle sanzioni non ha mai funzionato neanche in passato e finisce con l’inasprire ancor più i rapporti e avvelenare i pozzi
Per fermare il conflitto si deve trovare un terreno di dialogo. Il muro contro muro non potrà che portare al disastro e sarebbe una tragedia per tutti.
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