Gli avvertimenti stanno arrivando velocemente. La “Fitch Ratings” ha lanciato l’allarme rosso, ritenendo che il ribelle Governo italiano sia una minaccia per la stabilità dei mercati e la solvibilità del debito sovrano.
Il leader conservatore al Parlamento Europeo, Manfred Weber, ha detto che gli italiani stanno “giocando con il fuoco”, mentre i nazionalisti anti-euro della Lega e gli alternativi-di-sinistra del Movimento Cinque Stelle uniscono le forze per distruggere il regime d’austerità europeo e per rimpatriare 500.000 immigrati clandestini. “Questo fatto potrebbe provocare un’altra crisi nell’eurozona”, ha dichiarato.
Il Ministro delle Finanze francese ha avvertito di un possibile disastro in stile “greco”, se il nuovo Governo pianificasse una flat-tax (15% e 20%), un reddito mensile di 780 euro per i poveri, un’inversione della riforma delle pensioni, un aumento dell’IVA ed infine una moneta parallela del tipo “minibot”, che sovvertirebbe il controllo monetario della BCE.
La Citigroup stima che queste misure costeranno il 6% del PIL, spingendo il deficit di bilancio verso la doppia cifra. I ribelli Lega-Grillini mirano a rovesciare le nuove regole bancarie, compreso il bail-in, e a fermare la privatizzazione del “Monte dei Paschi di Siena”. Ignoreranno le norme dell’UE in materia di aiuti di stato, sia per l’Alitalia che per l’industria siderurgica. È una rivolta totale.
I mercati obbligazionari hanno realizzato l’enormità di ciò che sta succedendo, in un paese che non può facilmente essere schiacciato – ovvero sottomesso “à la Grecque” – e che comunque è abbastanza grande da distruggere l’Unione Monetaria.
Lo spread sul debito italiano a 10 anni è salito di 65 punti base, a 189, nelle ultime tre settimane. La preoccupazione ha cominciato a diffondersi anche sul debito spagnolo e portoghese. Riconoscimento, seppur tardivo, che la rottura dell’euro in Italia non potrebbe essere contenuta.
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“Nessuno ha alcunché da temere dalle nostre politiche economiche”, ha dichiarato l’uomo forte della Lega, Matteo Salvini, orgoglioso della sua sfida spudorata al teatrino dei mercati. “Una crescita sostenuta ridurrà il rapporto debito/PIL, grazie alla magia dell’effetto denominatore e della ‘curva di Laffer’”.
Il dramma dei mercati obbligazionari è più che altro simbolico, in questa fase. L’Italia ha già anticipato gran parte del suo fabbisogno finanziario per quest’anno. La BCE sta ancora assorbendo gran parte delle emissioni del debito italiano, attraverso il QE. Il problema sorgerà alla fine dell’anno, quando la BCE chiuderà il rubinetto del QE.
In quel momento l’Italia non avrà più alle sue spalle un prestatore di ultima istanza. Il paese sarà nuovamente esposto alle forze del mercato. Un salvataggio sarà possibile solo se il paese attivasse un salvataggio ufficiale (ESM-OMT) a condizioni draconiane, richiedendo tale atto un voto del Bundestag tedesco e dell’olandese Tweede Kamer.
Non c’è alcuna possibilità che la Lega e i Grillini ne accettino i termini. Avrebbero nel frattempo attivato la valuta parallela e messo in moto il ritiro dall’Unione Monetaria, ripristinando il pieno controllo sovrano sulla Banca d’Italia e sul sistema bancario italiano.
Ma è probabile che la resa dei conti tra UE e Italia sui piani di spesa arrivi molto prima. Claudio Borghi, l’economista-capo della Lega, ha detto che le minacce dei tedeschi di tagliare la liquidità della BCE e i pagamenti Target2 verso l’Italia sono molto pericolosi innanzitutto per la Germania stessa. I crediti Target2 della Bundesbank verso il sistema della BCE – principalmente verso Italia e Spagna – sono pari a 927 miliardi di euro, in aumento.
“Se vogliono davvero giocare a hardball, gli si ritorcerà contro. E’ la Germania ad essere creditrice del sistema Target2, non noi. Sono i tedeschi che subiranno perdite se noi facciamo default. Suggerirei un po’ di cautela”, ha dichiarato al Telegraph.
“Se qualcuno in Europa pensa di poter premere sugli spread per estrometterci, farebbe un errore. Abbiamo già vissuto tutto questo con Mario Monti, nel 2011. Tutti in Italia comprendono che la manipolazione politica degli spread è il metodo attraverso il quale [i tedeschi] ci impongono la loro austerità. Avremo una discussione molto sincera con l’UE”, ha affermato.
Il nuovo Governo ha finalmente preso forma, la scorsa notte. La scelta di compromesso per il ruolo di Primo Ministro è caduta su Giuseppe Conte, uno sconosciuto avvocato senza esperienza politica. Solo un prestanome, ammesso che sia accettato dal Presidente Sergio Mattarella.
Il potere risiede nella Lega di Salvini e nel Movimento Cinque Stelle di Luigi di Maio. Hanno anche progettato un organo speciale, composto dalle due parti, per risolvere le controversie. Probabilmente al di fuori della struttura costituzionale italiana.
Paolo Savona, flagellatore del Trattato di Maastricht e dell’”euro tedesco”, sembra pronto a farsi carico del Ministero delle Finanze. Un ex Ministro degli anni ‘90 – ben conosciuto nelle capitali europee – può essere considerato, in un certo senso, un paio di mani sicure.
Ma molto tempo fa aveva concluso che l’Unione Monetaria aveva intrappolato l’Italia all’interno di un cattivo equilibrio. “Il paese è stato spinto ancor più in profondità nel sottosviluppo economico”, aveva scritto durante la crisi del 2011.
Chiese in quei momenti un “Piano B” per lasciare l’euro: “Accordi mal costruiti, o firmati da paesi con intenzioni egemoniche, non durano a lungo”. Questo non è un uomo destinato a soccombere docilmente alle richieste dell’UE, al primo segnale di pressione. Sarebbe in ogni caso vincolato ai termini del “contratto di Governo” fra Lega e Grillini.
Alberto Bagnai, Senatore e fondamentale stratega economico della Lega, ha dichiarato che il nuovo Governo tirerà dritto con il progetto minibot, per coprire i 70 miliardi di euro di pagamenti arretrati verso appaltatori e famiglie: “Contiamo di cominciare al massimo entro un anno, ma speriamo di farcela entro la fine di questo. Ci sono molte aziende in grave difficoltà finanziaria”.
“I minibot hanno un enorme appeal politico. La gente li vuole e quindi li avrà. Se l’UE dice che non possiamo, lo faremo comunque. Ricordo che la Francia ha violato le regole fiscali costantemente, nel corso degli ultimi 10 anni”, ha continuato.
“Se la Germania o le autorità dell’UE tentassero di ricattare l’Italia, crescerà di conseguenza il risentimento nazionalista e la gente voterà per noi in modo massiccio. Gli italiani sono già molto arrabbiati”, ha concluso.
Gli ultimi sondaggi suggeriscono, in effetti, che le forze populiste anti-UE vincerebbero a valanga, nel caso di elezioni in tempi ravvicinati. L’UE dovrà procedere con molta attenzione. Sta già affrontando una crisi gemella (la Brexit) e uno sbandamento autoritario in Europa Orientale. Rischia anche una spaccatura strategica con gli Stati Uniti.
L’Europa potrebbe acconsentire a ciò che Lega e Grillini stanno chiedendo più di quanto non lasci intendere. “La voglia di uno scontro, a Bruxelles, è praticamente a zero”, ha dichiarato Lorenzo Codogno, ex capo-economista del Tesoro italiano e ora consulente di macroeconomia alla “LC” [Lending Club, San Francisco, USA].
L’Italia sta entrando nel vortice di due potenti e opposte correnti. Da un lato lo stimolo fiscale netto del 2-3% del PIL implica un’impennata della crescita economica. Dall’altro i crescenti rendimenti obbligazionari e la fuga di capitali sono segnali di crisi, per un paese dal debito pubblico pari al 132% del PIL.
E’ tutt’altro che chiaro quale di queste storie prevarrà nei prossimi due anni. Quello che è certo è che l’UE non può rischiare di fare altri errori.
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Ambrose Evans-Pritchard
Fonte: https://www.telegraph.co.uk/
21.05.2018
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da Franco
http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=6520
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