Anche se è stato sostituito dall'euro, il marco tedesco non è scomparso dai cuori e dai portafogli tedeschi. In Germania, come in altri Paesi europei, la vecchia valuta non conosce "scadenze"
di Chiara Piotto
Un uomo entra in gelateria, chiede una pallina al pistacchio, tira fuori il portafoglio e paga con due marchi e mezzo, al cambio 1,30 euro. Può succedere ancora oggi all’eiscafé “Da Venezia” di Neu Ulm, in Baviera, come potrebbe succedere in tanti altri negozi, fisici o online, in Germania. Perché nel Paese la vecchia valuta, il marco, è andato “in pensione” senza mai scadere. Dal 2002, data di ingresso nell’euro, la Bundesbank non ha mai smesso di accettare il cambio del vecchio conio che, a differenza di quanto accade con le lire, può essere scambiato gratuitamente senza limiti di tempo.
Non è un caso unico. Se in Italia il termine ultimo per cambiare le vecchie valute è stato fissato a dicembre 2011, altri nove Paesi dell’unione monetaria hanno scelto di non adottare scadenze. Con il risultato che, come i marchi, altre banconote pre-euro continuano a circolare, anche se in quantità limitata.
Un 'tesoretto' in marchi ancora in circolazione
Ad oggi in Germania mancano all’appello della Banca centrale tedesca 13 miliardi di marchi tra banconote e monete. Ovvero sei miliardi e mezzo di euro, in base al cambio che è rimasto lo stesso del 2001 (1 euro = 1,95 marchi). Una cifra molto maggiore di quella – stimata da Bankitalia – delle lire italiane ancora in circolazione, che varrebbero 1,4 miliardi di euro. Ma con le quali oggi sarebbe impossibile fare acquisti.
Nel Paese la scelta di accettare ancora pagamenti in Deutsche mark “può diventare una strategia di marketing”, come ci ha riferito un addetto della Bundesbank, “nella consapevolezza che è sempre possibile scambiare i marchi con gli euro nelle filiali della Banca”. E se alcuni negozi, come la catena internazionale di abbigliamento C&A, hanno interrotto la “promozione D-mark” per la mancanza di clienti interessati, il sito di e-commerce Herbie riceve ancora regolarmente banconote di vecchi marchi che vengono convertite in buoni acquisti da spendere sul sito: “L’offerta ha molto successo e non abbiamo motivo di interromperla”, ci hanno detto.
Le iniziative per pagare in D-Mark
Esistono poi iniziative temporanee, abbastanza frequenti nelle piccole cittadine. Tra le più recenti quella di Gaiberg (Baden-Württemberg), dove per tutto maggio 2018 è stato possibile pagare nei negozi locali usando il vecchio marco, e la “D-Mark Action” di Rinteln (Bassa Sassonia), dove per il mese di marzo 2018 è stato organizzato un mercatino riservato agli scambi in D-mark e pfennig, le monete.
Per i 70 anni del marco, il 20 giugno, non mancheranno iniziative private e pubbliche. Ma il D-mark viene già ricordato ogni giorno dai nostalgici, che sui social network gli dedicano post e gruppi Facebook. Esiste persino una pagina del social network che raggruppa gli “amanti del D-mark in Bulgaria”. Proprio nel Paese dell’ex Unione Sovietica che in passato adottò il marco come moneta di scambio, infatti, la Bundesbank ritiene che possa trovarsi buona parte della somma di Deutsche mark ancora in circolazione.
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