Dichiarazioni che gettano brutte ombre su quello che sta accadendo in questi giorni in Cina.Il virus che sta mettendo in ginocchio il gigante cinese sembra che stia riuscendo
a distruggere l'economia piu' forte del pianeta.Ed e' proprio quello che auspicava Soros in un intervista di un anno fa rilasciata al giornale economico Australian Financial Review.
di Cesare Sacchetti
Esattamente di questi tempi, un anno prima dello scoppio dell’epidemia di coronavirus in Cina, George Soros vergava un durissimo articolo contro la Cina di Xi Jinping, il presidente cinese.
L’articolo, pubblicato sull’Australian Financial Review, aveva un titolo inequivocabile, ovvero “Xi Jinping è il nemico più pericoloso“.
Perchè la Cina comunista di Xi Jinping finisce improvvisamente ne libro nero del magnate americano?
Secondo Soros, Pechino in questo momento storico rappresenta una inaccettabile minaccia per “la società aperta” ed è pertanto auspicabile una uscita di scena del presidente cinese.
Il fondatore della Open Society, che in italiano vuol dire appunto “società aperta”, teme che il regime comunista cinese possa mettere a repentaglio questa idea alla quale il magnate americano ha praticamente dedicato tutta la sua vita.
Con società aperta si intende quel modello di società liberale piuttosto in voga in Occidente che non mira alla salvaguardia dell’identità e della cultura nazionale di una nazione.
Nessun commento:
Posta un commento