21/10/2020 - Il professor Giorgio Palù non ha usato mezzi termini nel definire il suo allievo Andrea Crisanti: “È entomologo, un esperto di zanzare”. Da quando è iniziata la pandemia siamo stati abituati a conoscere medici, esperti e professionisti di cui prima non sapevamo neanche l’esistenza.
Uno di questi è Andrea Crisanti, professore ordinario di microbiologia all'Università di Padova, che qualche giorno fa, ospite in una trasmissione, ha evocato il lockdown per Natale, mostrandosi preoccupato per la curva epidemiologica delle ultime settimane Naturalmente scatenando il panico tra tutta la popolazione, e tra albergatori, ristoratori, e attività che grazie al periodo natalizio sperano di guadagnare qualche euro. "Credo che un lockdown a Natale sia nell'ordine delle cose: si potrebbe resettare il sistema, abbassare la trasmissione del virus e aumentare il contact tracing. Così come siamo il sistema è saturo" aveva detto. Durante una intervista al Corriere aveva poi parlato di un reset di tre settimane per poter riportare la situazione a un livello sostenibile. E anche dopo questa affermazione non sono mancate le polemiche.
Adesso è il suo “maestro” Giorgio Palù, professore di Neuroscienze all'Università di Philadelphia e presidente della Società europea di Viro logia, a chiarire le cose, almeno sul ruolo di Crisanti, suo allievo, chiamato da Londra. Palù ha precisato che Crisanti non è un virologo ma un entomologo, ovvero un esperto di zanzare. Come già aveva sottolineato il professor Alberto Zangrillo, primario dela San Raffaele, a luglio. Alla trasmissione "Primus inter pares" su Tv7 Group, il professore ha spiegato: “ Crisanti è un mio allievo. Nel senso che accademicamente l'ho chiamato io da Londra. Non è un virologo. Non ha mai pubblicato un lavoro di virologia. Negli ultimi dieci anni non ne ha mai pubblicato neanche uno di microbiologia. Ma è un esperto di zanzare, come entomologo”. Confessando di aver avuto anche una certa difficoltà a chiamarlo.
A ottobre dello scorso anno ha ceduto il posto a Crisanti, alla guida del Dipartimento di Medicina Molecolare all'Università di Padova, quando ancora non vi era l’idea di una possibile pandemia. Ai tempi Palù parlava così di Crisanti: “C'era bisogno di un sostituto e l'abbiamo trovato in Andrea Crisanti, una figura di primo piano: medico, parassitologo, con una formazione internazionale. La parassitologia sarà la dimensione del futuro: pensiamo ai cambiamenti climatici, ai nuovi parassiti che si vanno diffondendo e ai cosiddetti vettori, gli insetti che trasmettono alcune malattie. Ad esempio la zanzara tigre è vettore di zika, dengue, chikungunya e febbre gialla”.
Se si cercano notizie di Crisanti online, si legge che “è noto soprattutto per la ricerca e lo sviluppo di zanzare geneticamente modificate, con l'obiettivo di interferire con il loro tasso riproduttivo e la capacità di trasmettere malattie infettive come la malaria”, e anche le pubblicazioni da lui fatte sono inerenti a ciò. Campo sicuramente importante, ma non abbastanza da dare sentenze sulla pandemia in corso o evocare chiusure totali.
Il professore di Philadelphia ha tenuto a precisare: “è ora di finirla con questo bollettino di guerra dei contagiati. Chiamiamoli positivi, anche perché non sappiamo se sono contagiosi oppure no”. Parlando dei dati ufficiali ha affermato che questi “dicono che il 95% dei positivi è asintomatico. Ciò rende del tutto irrazionale e non scientifico voler inseguire gli asintomatici puntando al contagio zero tramite i tamponi molecolari”. Decisamente più in linea con l'infettivologo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e componente della task force Covid-19 della Regione Liguria, che con Crisanti. (fonte).
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