Il lockdown va fatto al cervello dei virologi

22/02/2021 - Virologi e lockdown – Il giornalista cattolico e saggista Maurizio Scandurra sottolinea le posizioni folli e insensate degli ‘esperti ’ più in vista della tv, nettamente in controtendenza con la volontà della Presidenza della Società Italiana di Virologia.

Andrea Crisanti, Massimo Galli, Ilaria Capua, Fabrizio Pregliasco, Roberto Burioni: ecco i cinque irriducibili fautori delle chiusure indiscriminate.
E con loro Domenico Arcuri, Agostino Miozzo e Walter Ricciardi: un terno che fa perdere tutto all’Italia e agli italiani.

Poi, per fortuna, esistono altresì eminenze e luminari quali Gulio Tarro, Giorgio Palù e il neoconvertito, per fortuna, Matteo Bassetti: passato sotto l’ala del buonsenso, abbandonando così di fatto un inutile asservimento al pensiero unico di regime tanto caro a UE e massofinanzieri internazionali.



Se c’è un lockdown da fare, il solo che urge da tempo, è al cervello già bloccato dei virologi superstars che inneggiano all’immobilismo totale. E, fatto ancor più grave, è che restino fermamente saldi nella propria folle convinzione, nonostante che l’autorevole Arnaldo Caruso, il Presidente della ‘Società Italiana di Virologia’ (Siv-Isv) abbia espresso parere contrario in tal senso. Osservando prudentemente e con intelligenza che la sospensione a priori della vita economico-sociale è impensabile e non necessaria, così come riportano l’agenzia di stampa ‘Adnkronos’ e l’ottimo quotidiano ‘Il Tempo’.

Mi domando allora perché questo quintetto di gufi spiumacchiati persista e perseveri nel proseguire su una strada che la massima autorità nazionale in tema di epidemiologia ha già più che battezzato come un binario morto. Poi, che ad alcuni medici piaccia il ruolo pubblico di beccamorti e iettatori, questo fa parte del libero arbitrio di ciascuno.

Mi domando allora perché il loro massimo Vertice non li richiami all’ordine, non li sanzioni, non li zittisca con un comunicato stampa ufficiale, lasciando che sia l’organo di categoria preposto a intrattenere com’è giusto che sia i rapporti con media e istituzioni.

Mi domando ancora perché il Professor Caruso non prenda ferreamente posizione, tacitando una tantum e una volta per tutte gli animi scalpitanti e le bocche recalcitranti di questa gente che, prima della pandemia, nessuno sapeva chi fosse, a parte gli appartenenti alla comunità scientifica.

Il terrorismo mediatico, pur se in chiave di intento preventivo, non è ammissibile, né tantomeno plausibile, da parte di chi indossa camici verdi e bianche. Né altrimenti è tollerabile il diffuso allarmismo che costoro hanno veicolato a più non posso nel Paese, anche oltre il primo lockdown.

E soprattutto tutt’ora, in cui dati, statistiche e numeri mostrano una situazione normalizzata e normalizzante, decisamente più controllata e controllabile rispetto al medesimo periodo di un anno fa esatto.

Mi auguro che lo spessore e il prestigio del Presidente Caruso funga da bacchetta sulle dita e sulle labbra a quei suoi iscritti che non hanno ancora ben compreso che tra libertà e salute è la prima che conta, mentre l’altra ne è soltanto una logica e naturale conseguenza.

Maurizio Scandurra

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