Seneca, nel "De brevitate vitae" disse: " Chi è troppo indaffarato non può svolgere bene nessuna attività e tanto meno alcune, come l'eloquenza e gli studi liberali, perché una mente impegnata in mille cose non può concepire nobili pensieri".
Questi signori, evidentemente dotati di incredibili capacità, riescono a dirigere un reparto in ospedale, essere ospitati in più trasmissioni lo stesso giorno su reti televisive diverse e magari trovano anche il tempo di scrivere un bestseller sul virus. Non c'è che dire, nel tempo dei teatri chiusi, l'unico che continua ad avere il sipario alzato è il teatrino della "scienza"moderna. Ignorarli è un dovere morale per la nostra generazione. Spegnere per sempre il loro memento mori e le loro storielle sui dialetti che contagiano di più o sui contanti veicolo di malattia è essenziale per la nostra salute mentale e per quella dei nostri cari. È un gesto fondamentale per considerarci ancora esseri pensanti,capaci di ragionare.
"Lo ha detto il virologo in TV" deve essere una locuzione estirpata per sempre dal nostro vocabolario.
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