Le scomode verità del terremoto di Messina e Reggio del 1908

Sono passati oltre 100 anni e del terremoto di Messina del 1908 ci sono solo vaghi ricordi e pochi documenti, ma riemerge dal passato una scomoda verità. Si crede sempre di sapere tutto su certi fatti accaduti nel passato ed invece, scavando scavando, si scoprono verità nascoste, a volte vergognose, che ci fanno capire quanto la storia sia distorta e volutamente falsata, una mancanza di verità che assurde “ragioni di stato” o il bieco affarismo politico hanno troppo spesso occultato.


Macerie terremoto 1908

E’ il caso del terremoto di Messina. Recentemente è stata consegnata a Messina una statua che ricorda i marinai russi che si prodigarono nei soccorsi alla popolazione seppellita dalle macerie, nel contesto sono stati consegnati alla “Associazione culturale Messina-Russia” anche importanti documenti dell’epoca che riguardano proprio quegli avvenimenti. Rapporti, relazioni, resoconti dettagliati fin nei minimi particolari di quanto i marinai russi videro e fecero durante le operazioni di soccorso, tutti documenti concessi dall’Archivio Governativo di Mosca e provenienti dai documenti dell’ex Polizia segreta NKVD desecretati per volere di Putin. Alcuni fatti quasi sconosciuti che riemergono dalle macerie dopo oltre 100 anni, un patrimonio di notevole interesse sia per gli studiosi sia per i semplici cittadini messinesi che vogliono sapere di più su quelle vicende.

Il 28 dicembre 1908 ore 5:20 una scossa di terremoto di magnitudo 7.1 della durata di 37 secondi distrusse Messina e Reggio Calabria causando molte vittime. Considerato come uno degli eventi più catastrofici del XX secolo, si tratta della più grave catastrofe naturale in Europa per numero di vittime, a memoria d’uomo, e del disastro naturale di maggiori dimensioni che abbia colpito il territorio italiano in tempi storici. Nel 1901 la popolazione di Messina contava 147.589 abitanti, quella di Reggio Calabria 77.761, il terremoto causò 120.000 vittime nelle due città, di cui quasi 80.000 a Messina. Con lo strascico di un maremoto, l’evento devastò particolarmente Messina, causando il crollo del 90% degli edifici. Questo è il resoconto storico del disastro causato dal terremoto di Messina, mentre i vari retroscena che riguardano i soccorsi e la ricostruzione sono ignoti al grande pubblico e solo qualcosa è stato tramandato oralmente da qualche sopravissuto. Adesso i documenti russi ci raccontano qualche particolare in più sulla triste vicenda.

Tra i documenti ricevuti, colpiscono gli elenchi stilati dalle navi “Bogatyr” e “Cesarevic” con il numero esatto di persone estratte dalle macerie da ciascuna squadra, di cui si dà il nome dell’ufficiale o del guardiamarina che la comanda: di ogni salvato si forniscono dati generali (uomo donna, giovane anziano etc.) ma alle volte anche qualche dato in più e in un caso anche il nome, come quello di “Carolina Sicardi, artista di una compagnia drammatica”. Fra i capisquadra anche Steblin Kamenskij (che successivamente diventerà sacerdote, poi fucilato ed oggi venerato come martire e santo dalla Chiesa ortodossa) che salva “una ragazza di 17 anni, figlia di un generale”. Una lettera (1 gennaio 1909) del Console danese a Messina rivolta al ministro russo della Marina si premura di raccontare l’episodio del salvataggio di una donna da parte dei russi citando con precisione la squadra dei soccorritori proveniente della nave “Slava”. Nella relazione del 6 gennaio 1909 del vice-console russo di Catania si legge: “bisogna notare anche l’opera dei marinai inglesi delle navi“Sutley” e “Minerva” che in accordo hanno aiutato i nostri. Invece nonostante la presenza a Messina di tre sue navi militari, il Governo Italiano, fino al 1° gennaio, non ha fatto nulla per prestare soccorso alle vittime e non ha neanche adottato alcuna misura per porre fine allo sciacallaggio. Numerosi anche i documenti a testimonianza di somme raccolte e versate in favore dei terremotati messinesi. Ne segnaliamo in particolare due. La lettera (14 febbraio 1909) del vice console russo in Persia che trasmette la notizia della raccolta di 135 rubli da parte di una colonia russa presente in quel paese ad Astara. E l’altra, accompagnata da relativa ricevuta, da parte dei ferrovieri della Siberia che trasmettono 896 rubli e 46 copechi. Quest’ultima sembra richiamare, con le dovute differenze, la consegna del monumento alla città: infatti il monumento ai marinai russi è dono di una fondazione al cui vertice c’è il presidente delle Ferrovie Statali Russe. I messinesi, in memoria di quanto fatto dai marinai russi, hanno intitolato loro una piazza, “Largo dei Marinai Russi”.

Ma ci sono anche altre scioccanti verità nascoste sul terremoto di Messina. Nel libro di Pino Aprile “Giù al Sud” in un capitolo si fa menzione ai tragici fatti del terremoto di Messina, seguiti a vere e proprie ruberie territoriali effettuate da truppe governative italiane nei confronti di inermi cittadini già provati dal terribile sisma. Questo, all’epoca, fu accuratamente occultato per difendere una assurda “ragione di stato”. Ma non finisce qui, in quanto nel suo libro Pino Aprile, tratta l’argomento citando fonti storiche scomode e taciute e sintetizza: cosa muove il risentimento generale di un intera città come Messina definita (babà per la sua bellezza) contro il governo? Incredibilmente, il recupero della memoria storica stessa dei soccorsi dopo il terremoto. Arrivarono si, e in ritardo, ma preceduti da 10000 Bersaglieri, con un milione di pallottole, i quali cominciarono a sparare sulla folla inerme dei superstiti, definiti “sciacalli” anche se a perpetrare lo sciacallaggio furono gli stessi militari, e in parlamento si pensò anche di liquidare l’intera faccenda bombardando le macerie dal mare. Quelle stesse macerie dove c’erano ancora persone vive, ma ferite. Risulta anche, che in quei giorni di vero terrore instaurato dalle truppe del Generale Mazza, furono aperti addirittura uffici postali mobili delle neonate Poste Italiane, riservate ai soli militari italiani. Inspiegabilmente ingenti somme di denaro e preziosi finirono in altre regioni del nord.

Inquietante e vergognoso, questo è il nostro commento a quei fatti e misfatti. Purtroppo la storia non è cambiata molto e lo sciacallaggio continua, sia politico che territoriale, in una nazione che si definiva “Bel Paese” ma che è allo sfascio completo, più delle macerie di quel lontano terremoto di Messina del 1908.
 

Nessun commento:

Post più popolari