Come si vede i circoli finanziari stanno stringendo il cappio, dopo aver convinto la gente a mettere la testa sul ceppo stordendola con una pandemia narrata. Questo significherà che entro l’anno anno ci sarà una durissima riforma delle pensioni, una patrimoniale intesa a colpire non le grandi sostanze, ma le cas faticosamente comprate dai poveracci, un prelievo forzoso sui liquidi (dopo aver avvisato i ricchi che già non lo abbiamo fatto di trasferire altrove i loro conti correnti) e/o o da un prestito altrettanto forzoso. A questo seguirà la svendita dei beni pubblici, la privatizzazione di molti servizi con conseguenti licenziamenti dall’eden del pubblico impiego che è stata la spina dorsale che ha tenuto in piedi la chiacchiera dell’untore, mettendo in luce tutte le menzogne dette da un ceto politico che risponde non ai cittadini, ma al potere finanziario globalista.
Dunque si vede bene come il tema della lotta contro la dittatura sanitaria e i suoi scopi politico – sociopatici -, sostenuta a suon di mistificazioni da una classe medica che ha completamente abiurato al giuramento di Ippocrate e che con questo si è condannata alla totale marginalità – si collega in modo indissolubile a i temi che riguardano la sovranità monetaria e l’indipendenza come Paese. Non riesco a comprendere come ci possa dividere su questo visto che fanno parte di un unico capitolo i cui vari aspetti sono sinergici e funzionali l’uno all’altro. Se accade vuol dire che in fondo le idee non sono poi così chiare o gli intenti non così cristallini come vengono presentati: vent’anni fa quando ancora esisteva una sorta di sovranità una mistificazione sanitaria di questo tipo non sarebbe stata possibile e infatti mentre Big Pharma è riuscita a vendere miliardi di dosi di vaccini inutili contro questa o quella malattia annunciata e non pervenuta, non ha trovato però il terreno adatto a sviluppare una vera e propria narrazione pandemica tale da stravolgere gli equilibri istituzionali.
https://ilsimplicissimus2.com/2021/04/07/europa-euro-pandemia-la-stessa-condanna/
Nessun commento:
Posta un commento