Gli ormai celebri gilet gialli che hanno dato uno scossone alla Francia e all’intero impianto neoliberista dell’Unione Europea nelle ultime settimane, hanno varcato i confini francesi.
I gilet gialli sono infatti stati avvistati a Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana, dove circa 300 persone sono scese in piazza a protestare indossando il simbolo di una protesta che da ormai un mese in Francia tiene occupato il governo Macron. Costringendolo a una significativa retromarcia e al contempo a fare alcune concessioni al movimento di protesta. Seppur queste risultino decisamente insufficienti a placare la rabbia popolare scaturita dall’austerità neoliberista.
I manifestanti avanzano rivendicazioni precise: la fine del franco Cfa, la moneta istituita dalla Francia nel 1945 nelle proprie colonie dell’Africa occidentale, il cui valore e’ stato poi legato all’euro, sotto il controllo della Banca Centrale di Francia.
Una moneta attarverso cui Parigi impone ferrei vincoli coloniali alle economie dei 14 paesi una volta controllati dalla Francia: Costa d’Avorio, Mali, Niger, Camerun, Ciad, Gabon, Guinea Equatoriale, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Benin, Burkina Faso, Guinea Bissau, Niger, Senegal e Togo, sono infatti obbligati a depositare il 50% delle loro riserve monetarie presso il Tesoro francese.
In pratica, quando uno dei 14 paesi del franco Cfa esporta verso un paese diverso dalla Francia, e incassa dollari o euro, ha l’obbligo di trasferire il 50% di quanto incassato presso la Banca di Francia.
Secondo vari economisti e organizzazioni internazionali, il fatto che i Paesi del franco Cfa siano privi della sovranita’ monetaria li porrebbe in una condizione di subalternita’ rispetto alla Francia, che continuerebbe cosi’ ad esercitare il proprio controllo da un punto di vista economico e finanziario.
Secondo la stampa locale, la marcia dei “gilet jaunes” di Bangui segue la decisione degli organizzatori della protesta francese di inserire tra le richieste presentate al presidente Macron anche “la fine del saccheggio e delle ingerenze politiche e militari in Francafrique”.
Nel manifesto si chiede inoltre: “Restituire ai popoli africani i fondi dei dittatori e i beni sottratti. Rimpatriare immediatamente tutti i soldati francesi. Porre fine al sistema del franco Cfa che mantiene l’Africa nella poverta’. Tessere rapporti da pari a pari con i Paesi africani”.
Fonte L’Antidiplomatico
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