In nome della trasparenza
«Così i veneti possono verificare se il proprio dottore ha ricevuto finanziamenti dalle case farmaceutiche — spiega Carlo Rienzi, presidente del Codacons — potrebbero essere legittimi, ma devono essere dichiarati, così come le finalità collegate. È giusto che un paziente conosca i rapporti tra il medico curante e le ditte produttrici i medicinali da lui prescritti». In tale ottica l’associazione, assistita da un pool di legali, ha diffidato i sette Ordini dei medici del Veneto affinché impongano agli iscritti l’obbligo di esporre in ambulatorio cartelli che ne illustrino gli eventuali legami con le multinazionali dei farmaci. «In più chiederemo alla Guardia di Finanza di verificare se tali entrate vengano dichiarate al Fisco — aggiunge Rienzi —. E intanto abbiamo inviato l’elenco dei medici all’Anac, l’Autorità anticorruzione. Da dieci anni combattiamo i conflitti d’interesse in sanità e in questo caso la nostra preoccupazione è che vengano prescritti farmaci anche quando non ce n’è bisogno. Chiederemo all’Inps le ricette, per vedere se i medici coinvolti scelgano solo i prodotti dell’azienda con cui sono in contatto».
Medici pagati da aziende del farmaco, il Codacons pubblica i nomi online - CorrieredelVeneto.it
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