Scordatevi i bancomat: ecco cosa sta succedendo

  Cominciano a chiudere gli sportelli bancomat di molti istituti bancari ed ogni banca deciderà quale deve essere la commissione da applicare al prelievo: tutto questo per dare spazio ad innovazioni tecnologiche e scoraggiare l'uso del cash.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti di Bancomat S.p.A. che trae origine da una comunicazione inviata all’Autorità dallo stesso circuito", scriveva a dicembre l'Agcm (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) per il procedimento relativo al servizio di prelievo di contante con la carta bancomat presso gli sportelli bancari automatici (ATM) convenzionati.
Si paga la commissione
"Tra le novità più importanti si registrano l’abolizione della commissione interbancaria e il pagamento della commissione applicata al prelievo - da parte del consumatore - direttamente all’istituto di credito dove è collocato l’ATM”. Insomma, al titolare della carta si applicherà una commissione decisa autonomante dalla banca proprietaria dello sportello durante i prelievi di contante al bancomat per scoraggiare, sempre di più, l'uso del cash a favore dei pagamenti elettronici.
Ma quante sono le transazioni bancomat? Su proiezioni di borsa si legge che nel 2020 sono stati effettuati ben 510 milioni di prelievi per un controvalore di 80 miliardi con circa 510 milioni di commissioni.
Si va verso la chiusura degli sportelli
Per cui, dal 1° luglio, il gruppo bancario olandese Ing (Conto Arancio) chiuderà atm e casse automatiche. Questa è stata la comunicazione che hanno ricevuto i suoi clienti, ben 1,3 milioni di persone solo in Italia.
La chiusura riguarderà 63 casse automatiche sparse sul territorio nazionale e la contestuale riduzione delle filiali da 30 a 23. Anche in Europa, però, i segnali indicano una riduzione degli sportelli: è notizia recente che Deutsche Bank chiuderà quest'anno 150 filiali e consentirà ai dipendenti di lavorare da casa fino a tre giorni alla settimana una volta riaperti gli uffici.
Il perché di questa scelta
L’ATM come semplice distributore di contanti è un tipo di esperienza che comincia ad essere superata da modelli di relazione più articolati anche indipendenti dallo sportello.
Come riporta AdnKronos, il bancomat sta diventando sempre più un punto di accesso alle funzionalità bancarie tipiche del mobile banking e dell’internet banking, garantendo la possibilità di passare da un dispositivo all’altro senza distinzione di procedure e di funzioni. Ecco perché la "plastica" delle carte fisiche servirà sempre di meno: Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm e altre, già da diverso tempo, consentono prelievi di contanti senza carta sui loro ATM attraverso le app di mobile banking.
Inoltre, gli sportelli hanno cominciato ad accogliere operazioni alternative al prelievo come i pagamenti di bollettini postali e Cbill, le ricariche dei cellulari e delle prepagate. Infine, gli ATM stanno cominciando a sperimentare modelli di consulenza attraverso videobanking in spazi riservati per offrire un prestito istantaneo pre-approvato, il rilascio di una carta di credito o altre funzionalità finora riservate al contatto diretto.
Una rivoluzione tecnologica
Ultimo ma non ultimo, scende in campo anche la biometria che si affaccia per la prima volta al mondo bancomat: la spagnola Caixa Bank è tra le prime banche al mondo che ha sviluppato il riconoscimento facciale biometrico come modalità sicura in alternativa al pin per l'erogazione dei servizi dei propri bancomat.
Abituiamoci: forse siamo alle soglie dell'inizio dell'era 3.0.
fonte "Il Giornale.it" - https://cutt.ly/QbPZ50Y

4 commenti:

Marco ha detto...

Il contante vuol dire libertà, con le carte si è alla mercé delle banche, della giustizia e di qualsiasi ente finanziario. Con un clic da parte loro non sarai più in grado di accedere al tuo denaro.

Unknown ha detto...

Esatto

Bollicine ha detto...

Siamo anche soggetti allo strozzinaggio delle banche. Quando hanno ottenuto ciò che vogliono, ci faranno pagare care le.commissioni

Unknown ha detto...

Quarta rivoluzione industriale , sempre meno posti di lavoro

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