L'era della globalizzazione è finita

20/03/2022 - “Ormai tutto il mondo sa, che le riserve finanziarie possono essere semplicemente
rubate” – E’ questa la frase più significativa che il Presidente della Russia pronuncia nel suo ultimo discorso, disinnescando così la speculazione sui debiti pubblici, strumento di controllo ideato dalla finanza per sottomettere interi Paesi.


Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani), ComeDonChisciotte.org


Invito tutti voi a perdere mezz’ora del vostro prezioso tempo per ascoltare le parole del Presidente russo Vladimir Putin (cliccate sopra – da Visione Tv), che al di là delle giuste condanne per le immani sofferenze che una guerra comporta, sono piene di verità assolute.


Sulle parole di Putin ci sarebbe da scrivere un libro, spaziando dalle verità storiche, passando per le ragioni geopolitiche, fino ad arrivare a quelle in materia di economia. Bene, è su quest’ultime che vorrei concentrarmi – proprio perché hanno la portata storica di mettere fine ad un’era, che verrà riletta e ricordata sui libri di storia, come una delle peggiori vissute dall’umanità: mi riferisco alla globalizzazione ed a tutte quelle false teorie in campo economico-monetario che l’hanno caratterizzata e resa possibile.

“Ormai tutto il mondo sa, che le riserve finanziarie possono essere semplicemente rubate”

E’ questa la frase che tutti voi dovete stamparvi bene nella mente, proprio perché svela uno dei più grossi inganni sulla comprensione della moneta fiat e dei sistemi monetari moderni – sul quale inganno, i vari poteri annidati nel profondo delle istituzioni degli stati occidentali, hanno edificato il loro piano di distruzione delle istituzioni democratiche stesse, per modellarsi un mondo a loro esclusivo uso ed interesse.

Questa frase mi ha fatto subito ricordare una delle tante educative “storielle” che durante i nostri numerosi incontri, l’economista Warren Mosler raccontava a noi MMTers, per renderci sempre più edotti, in merito all’inganno ed le frodi, a cui la gente veniva e tutt’ora viene sottoposta quando si parla di moneta.


Diceva Mosler (al fine di farci comprendere che la moneta non era altro che numeri su dei computer) – se, dopo la fine della seconda guerra mondiale, che vide il Giappone sconfitto e gli Sati Uniti vincitori, quest’ultimi avessero detto ai giapponesi: “bene, ora che avete perso la guerra, come riparazione dei danni derivanti dal conflitto, inviateci 5 milioni di auto all’anno per 50 anni” – se questo fosse accaduto, tutto il mondo sarebbe insorto, per l’evidente peso punitivo verso il Giappone ed il suo popolo.


Ma in realtà, ci diceva Mosler, questo è accaduto lo stesso; proprio perché sono 50 anni che il Giappone, tramite i loro costruttori di auto (Toyota, Mitsubishi, ecc.), esporta, ininterrottamente negli USA, milioni di automobili. Con il risultato che per 50 anni i giapponesi sono stati a lavorare nelle loro fabbriche per produrre automobili – mentre, allo stesso tempo, gli americani si dilettavano, fumandosi un sigaro, al volante delle auto prodotte dai giapponesi, girovagando sulle loro bellissime highways.


In cambio di che cosa i giapponesi erano disponibili a lavorare ed inviare automobili agli americani? la risposta ce la da Mosler: in cambio di numeri (estratti-conto in dollari) presso la Federal Reserve.


Bene, conclude Mosler: “se domani dicessimo ai giapponesi, scusateci!! i nostri computer sono impazziti e questi numeri (questi dollari), non esistono più!! cosa farebbero i giapponesi, verranno a riprendersi le loro auto!!”

Eccoci arrivati a quello che sta succedendo oggi con le sanzioni alla Russia ed alla sua estromissione dal sistema dei pagamenti SWIFT, il quale ha come risultato il blocco delle riserve in valuta estera che uno Stato oppure un privato cittadino di quello stato, detiene.

Scendiamo sul pratico. In questi giorni sono in scadenza 117 milioni di cedole di eurobond in dollari che la Russia dovrebbe onorare, appunto in valuta statunitense.

Il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov, in un’intervista al canale televisivo Rossiya-24 ha affermato che il pagamento potrebbe però avvenire in rubli nel caso in cui non fosse possibile usare valuta internazionale a causa delle sanzioni internazionali che hanno colpito la Russia e le sue banche – aggiungendo:


“Questa settimana pagheremo il “prossimo coupon sugli Eurobond – ha detto il ministro -. Dobbiamo pagare questo coupon mercoledì. E oggi, lunedì, abbiamo già preparato un ordine di pagamento denominato in valuta estera. Di conseguenza, daremo un tale ordine alle nostre banche occidentali in modo che questo ordine di pagamento venga eseguito. Monitoreremo lo stato di avanzamento di questo pagamento e controlleremo in dettaglio come le banche eseguiranno i nostri ordini” – “Se vediamo difficoltà con l’esecuzione di questo ordine – ha aggiunto domani, martedì, prepareremo un corrispondente ordine di pagamento in rubli equivalenti. In conformità con il decreto presidenziale, abbiamo uno scenario del genere nel caso in cui il pagamento non venga eseguito in valuta estera. Domani prepareremo una corrispondente esecuzione dei nostri obblighi in rubli” [1]

Mentre sto scrivendo arriva la notizia:


Cosa vuol dire questo!? tutto questo significa, proprio come ci faceva notare Mosler, che le riserve in valuta estera possono essere tranquillamente, congelate, cancellate od addirittura (come riferisce Putin), rubate. Come potete ben capire, questo pone un bel problema di credibilità al mondo globalizzato, così come è stato pensato dagli squali della finanza.


Quello che deve essere chiaro, come sostiene Putin, se la FED impedisce al Tesoro russo di utilizzare le sue riserve in dollari, il danno più grosso se lo auto-infligge – ovvero mina quella che è la credibilità della valuta che da sempre è la riserva mondiale per eccellenza, ovvero il dollaro che la FED stessa emette in regime di monopolio.


Ma, se la FED possiede gli strumenti per far fronte a tutto questo, chi invece è totalmente disarmato è il settore privato estero detentore di titoli russi; qualora appunto quest’ultimo ricevesse, come prospettato dal ministro delle finanze russo, rubli in pagamento delle cedole.


Ovvero, per chiunque si trovasse ad essere titolare di conti in valuta presso la banca di Russia ed impossibilitato ad usarli, proprio in virtù delle stesse sanzioni che il suo paese ha attuato, come potete ben comprendere, il danno non sarebbe di poco conto.


Ecco che è sempre più chiara la strategia che viene a galla dalle parole di Putin, una strategia che, solo i folli e gli sprovveduti, possano pensare, essere improvvisata. Anzi, se guardiamo bene, con occhio esperto, appare chiarissimo l’intento di mettere sotto scacco i poteri globalisti, rivoltandogli contro le false teorie che loro stessi hanno propugnato al mondo interi per anni.


Affermare che le riserve in valuta non sono più sicure è un chiaro attacco per porre fine alla devastante (per i popoli) speculazione, che il mondo finanziario ha portato avanti per anni, in modo delinquenziale, sui debiti pubblici degli stati oggetto del loro interesse.


Si, cari amici, questa è la vera bomba atomica che Putin, nel suo discorso, ha lanciato per deflagrare i piani dei globalisti.


Non solo, il presidente russo, indica chiaramente questi poteri, come i responsabili del notevole aumento della disuguaglianza di classe all’interno dei vari paesi occidentali. Dove il benessere diffuso è stato proporzionalmente distrutto di pari passo all’azzeramento della classe media, creando un divario sempre più netto e crescente in favore delle classi più ricche.


Dichiarato che il mondo globale ha le ore contate, Putin invita anche, tutti i popoli a tornare ad investire nel proprio paese e nei beni reali, di fatto togliendo linfa al grande Casino della finanza, che niente di buono porta alla vita delle persone. Questo significa anche tornare alle politiche fiscali dei governi in favore della ripresa dell’economia interna, affermandone la sua supremazia ed importanza rispetto a quella estera. Il tutto in chiaro contrasto con le politiche globaliste di “montiana” memoria, che vedevano il nostro ex-premier Mario Monti, addirittura vantarsi alla CNN per aver distrutto la domanda interna tramite il consolidamento fiscale  – politiche, poi portate avanti pedissequamente anche dai governi successivi, da Letta a Renzi, passando per Gentiloni per poi finire a Conte ed ultimo (ma, non per asservimento ai poteri della finanza), l’attuale premier Mario Draghi. Politiche che oggi, risulta sempre più evidente, dimostrano di aver portato alla fame la maggioranza del popolo italiano, oltre al degrado delle nostre istituzioni democratiche, sempre più distanti dai reali problemi della gente quanto più concentrate nel mantenimento delle loro rendite di posizione.


Putin non lascia passare neanche il fatto che l’attuale spinta inflazionistica che il mondo sta vivendo, è totalmente voluta e causata dei desideri speculativi e dalle strategie degli oligopoli gestiti dagli stessi poteri che lui condanna e combatte. In questo dimostra, se mai ancora ce ne fosse bisogno, di essere perfettamente ferrato, anche in materia di inflazione e livello dei prezzi. Infatti, non perde tempo per indicare le dovute contromisure, dando ordine di intraprendere ogni misura necessaria a sostenere i redditi dei cittadini russi, in modo che tutto questo non abbia nessun impatto negativo sulle loro vite quotidiane.


Infine, Putin lancia due moniti: il primo agli oligarchi russi che vivono da benestanti all’estero, ma con i guadagni e le risorse provenienti dal loro paese. Ovvero coloro che Putin indica come le possibili “quinte colonne”, di cui i poteri occidentali si servono per distruggere la società russa. Lo Zar, non condanna il loro benessere, il loro agio oppure le loro libertà di ogni genere (anche quelle sessuali), ma certamente non potrà accettare coloro che con la mente si porranno fuori dal pensiero di quello che è giusto per il loro paese, di fatto passando dalla parte dei traditori.


Vladimir Putin non usa mezzi termini per mettere in guardia chi, con il pensiero e non geograficamente, si pone fuori dalla Russia, per il piacere di appartenere ad una “Casta” o per la futile promessa di poter appartenere a questa “casta” superiore:


“loro dimenticano o forse non capiscono che questa casta superiore, non ha bisogno di loro, anzi, sono per loro un materiale di consumo, che viene usato solo per fare un danno massimo al nostro Paese”.


Il secondo monito lo riserva ai popoli e mi spingo a dire non al suo popolo, del quale egli si dimostra sicuro della propria identità patriottica; ecco le parole di Vladimir Putin, su cui noi tutti patrioti italiani dovremmo riflettere ed agire:


“Qualsiasi popolo ed il popolo russo ancor di più, può dividere i patrioti veri dai traditori e sputarli fuori come un moscerino che per sbaglio è entrato nella loro bocca”


“La Russia ed il popolo russo”- continua Putin – “non sottostaranno mai allo stato di umiliazione in cui vivono molti paesi al mondo, tra cui molti dei quali in Europa“.  Il principio del “tutto si può comprare, tanto caro ai poteri profondi di molti stati occidentali, non vale per il popolo russo la cui sovranità ed il futuro dei propri figli non hanno prezzo”.


Abbiamo di che riflettere, cari Amici.


Di Megas Alexandros (alias Fabio Bonciani), ComeDonChisciotte.org


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