Nuovo colpo per Bayer, il colosso chimico e farmaceutico tedesco che lo scorso anno ha comprato l’americana Monsanto per 63 miliardi di dollari.
Una giuria statunitense ha riconosciuto a un residente della California danni per oltre 80 milioni di dollari: la giuria ritiene che l’uomo abbia contratto un cancro a causa della sua esposizione al diserbante Roundup a base di glifosato (sostanza al centro di controversie e polemiche negli Usa e in Europa), prodotto da Monsanto.
La tesi è che il gruppo Usa abbia agito in modo negligente nel non mettere adeguatamente in guardia sui rischi associati al prodotto. Bayer ha replicato dicendosi “deluso” e promettendo di fare ricorso.
La decisione
La decisione della giuria, attesa dagli analisti, è stata presa nella seconda fase del processo in questione. Nella prima fase l’attenzione era stata rivolta alle prove scientifiche per determinare se esisteva un legame tra il diserbante e il linfoma non-Hodgkin contratto dal querelante, Edwin Hardeman. La conclusione, raggiunta il 19 marzo scorso dai sei membri della giuria, è stata che Roundup è stato un “fattore sostanziale” nel provocare il cancro a Hardeman. Nella seconda fase del processo i giurati si sono invece concentrati sulla responsabilità di Monsanto.
Lo scontro tra i legali
La rappresentante legale dell’uomo, Jennifer Moore, si è rivolta alla giuria dicendo: «Un’azienda responsabile avrebbe testato il suo prodotto. Un’azienda responsabile avrebbe detto ai consumatori se sapeva che poteva provocare un cancro. Monsanto non ha fatto nessuna di queste due cose». Per questo lei ha chiesto alla giuria di mettere fine alle «menzogne» di un gruppo interessato solo a fare soldi. Il legale di Monsanto, Brian Stekloff, ha invece sostenuto il contrario dicendo che l’azienda «ha fatto test, li ha presentati ai regolatori e ha agito con responsabilità». Secondo lui è «offensivo» che venga venduta la tesi secondo cui i dipendenti di Monsanto ogni giorno vanno a lavorare pensando di fare ammalare la gente.
Rischio reazione a catena per le cause
Ora Bayer dovrà fare i conti con cause legali lanciate da oltre 11.200 tra agricoltori, giardinieri e altre persone che hanno usato Roundup, un diserbante che per l’azienda produttrice è sicuro come lo è il suo ingrediente attivo, il glifosato. Ora sale l’attesa per il prossimo processo che inizierà oggi a Oakland. In questo caso è una coppia settantenne, Alva e Alberta Pilliod, a sostenere di essersi ammalati del linfoma non-Hodgkin per avere usato per decenni il diserbante. Altri cinque casi finiranno sui banchi di tribunale quest’anno. Gli analisti aspettano di capire l’esito di almeno due-tre processi per iniziare a stimare quanto il diserbante costerà a Bayer.
Ma per la Commissione Europea il Glifosato si può usare tranquillamente…
Nel novembre del 2017 il Comitato d’appello dell’Unione Europea, formato da rappresentanti di tutti gli stati membri, ha approvato il rinnovo per altri cinque anni dell’autorizzazione del glifosato. La decisione ha fatto discutere perché il glifosato è da anni al centro di un ampio dibattito tra scienziati, organismi di controllo e aziende: per esempio è classificato come sostanza “probabilmente cancerogena per gli esseri umani” dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), ma “sostanza non cancerogena” dall’Agenzia europea delle sostanze chimiche (ECHA).
Nella riunione, l’Italia ha votato contro, così come la Francia, mentre – ma tu guarda un po’ – la Germania (il cui voto era rimasto incerto per diverso tempo) ha votato a favore, sbloccando una situazione di impasse e spostando l’ago della bilancia verno lo sciagurato rinnovo.
Di Glifosato si MUORE. Ma l’Europa non può dare un dispiacere ai padroni Tedeschi…!
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