GIULIO TARRO: “IL Sars CoV2 è ormai solo una scusa dei politici per mantenersi la poltrona”

-di PIERLUIGI PIETRICOLA



La situazione relativa al Sars CoV2 è nettamente migliorata? Perché, allora, giornali e parte del mondo scientifico ancora insistono in una comunicazione terroristica? Sarà utile vaccinarsi contro l’influenza il prossimo anno per scoprire più facilmente le infezioni da Sars CoV2? A fare chiarezza su questi e molti altri punti, ci aiuta il Prof. Giulio Tarro, prestigioso scienziato e virologo di importanza internazionale.



Prof. Tarro, che giudizio dà dell’attuale situazione relativa al Sars CoV2?

Dal punto di vista scientifico, sono ottimista. Le cose stanno andando bene e possiamo dire di esserci lasciati alla spalle, e definitivamente, questa brutta storia. Su tutto il resto sono davvero contrariato.

Cosa vuole dire?

Voglio dire che non ne posso più di sentire pseudo scienziati che affermano sciocchezze che non stanno né in cielo né in terra.

Secondo lei non dicono cose scientificamente comprovate?

Assolutamente no.

E perché?

Perché non vogliono perdere consulenze e non intendono rinunciare alla popolarità acquisita durante questi mesi. Sia chiaro: è un tipo di comportamento che si verifica in tutti gli ambiti lavorativi, non solo in quello scientifico. E le ragioni sono sempre le stesse: o di civetteria, o economiche. Nell’uno come nell’altro caso è un comportamento indecente che io depreco.

Però in Germania, proprio in questi giorni, c’è stata la formazione di un focolaio infettivo di Sars CoV2 abbastanza importante.

Sì, d’accordo. Ma si tratta di situazioni focalizzate e ben circoscritte. Le mezze calzette di giornalisti che tutti i giorni ci tartassano con dati campati in aria dovrebbero dire le cose come stanno: e cioè che siccome la Germania sa perfettamente come trattare le infezioni da Sars CoV2 e i relativi contagi più o meno numerosi (lo hanno dimostrato nel pieno della pandemia), la creazione di un focolaio non rappresenta un problema per loro. E questo perché ormai il virus ha perso la sua carica virale e quindi non può più provocare epidemie; in secondo luogo perché si usano le cure che ormai sono note (la sieroterapia su tutte).

Lo stesso discorso vale anche per gli Stati Uniti d’America?

Assolutamente sì. In Italia c’è un’impostazione comunicativa sbagliata, superficiale e talvolta cialtrona (fatte le debite eccezioni che, per fortuna, ci sono e non sono poche).

Come mai è avvenuto questo?

Per vendere copie in più su una tiratura di giornali e guadagnare punti di share in televisione.

Il Prof. Remuzzi ha dichiarato che adesso la carica virale del Sars CoV2 riscontrata nei tamponi effettuati in queste ultime settimane è di gran lunga inferiore rispetto ai mesi di Marzo e Aprile.

Sì è vero. Sono d’accordo. Lo dissi fin da subito che saremmo arrivati a questo punto. Sono contento che, finalmente, anche altri miei colleghi se ne stiano rendendo conto.

Come avviene, tecnicamente, questo indebolimento del virus?

Avviene per via di due fattori: il primo è un progressivo processo di adattamento del Sars CoV2 a noi, come ho già dichiarato in più occasioni. In secondo luogo perché ormai gran parte della popolazione italiana, avendo contratto il virus, ha sviluppato sia le IgG che l’immunità cellulare. Tutto questo, non costituendo un ambiente favorevole, obbligherà il Sars CoV2 o a indebolirsi o a scomparire.

E quindi cosa ha da dire su ciò che Crisanti ha dichiarato in questi giorni relativamente alla certezza, nel prossimo Autunno, di una seconda ondata di Sars CoV2?
Che è una sciocchezza. Si vogliono creare delle epidemie future che non ci saranno. Del resto non è una novità: è già successo con l’aviaria e la suina. Di che ci stupiamo? Basta gonfiare i dati, esagerare nel riportare alcuni avvenimenti e il gioco è fatto.

Come fanno però le persone che non lavorano in ambito scientifico a distinguere, nel caso del Sars CoV2, un’informazione veritiera da una che verosimilmente non lo è?

Basta ragionare su questo piccolo particolare: parte del mondo scientifico e politico-sanitario stanno raccomandando di fare il vaccino antinfluenzale in previsione del prossimo Autunno, perché – hanno detto – essendo i sintomi del Sars CoV2 simili a quelli della comune influenza, coloro che li avranno e risulteranno vaccinati saranno facilmente individuabili come malati da questo coronavirus. È una pazzia. Propagandando una campagna di vaccinazione antinfluenzale, stanno ammettendo che il Sars CoV2 nel prossimo Autunno sarà scomparso.

Perché?
Perché uno studio del Pentagono, conosciuto sia nell’ambiente scientifico che in quello politico-sanitario, ha dimostrato che coloro che hanno fatto il vaccino contro l’influenza stagionale scorsa, hanno avuto una possibilità maggiore del 36% di contrarre il Sars CoV2. Cosa che è accaduta in modo intenso soprattutto in Lombardia. Quindi se il Sars CoV2 ci sarà nel prossimo Autunno, come affermano Crisanti ed altri, il vaccino antinfluenzale non solo non andrà fatto, ma bisognerà sconsigliarlo in modo deciso a fronte dello studio che ho citato e di quanto accaduto nei mesi scorsi in Lombardia. Se invece, come sta accadendo, tutti suggeriscono caldamente di fare il prossimo vaccino antinfluenzale, implicitamente stanno ammettendo che il Sars CoV2 nel prossimo Autunno non ci sarà.

Quindi le misure di sicurezza previste anche per la prossima riapertura delle scuole sono fuori luogo secondo lei?

Sono fuori luogo, assurde e ridicole. Del resto da una classe politica inetta come quella che ci governa non potrei aspettarmi di meglio. Se fossi un incosciente o un irresponsabile mi metterei a ridere. Ormai il coronavirus viene usato come scusa per restare attaccati alla poltrona.

Però alcuni esponenti del mondo medico-scientifico – da Bassetti a Zangrillo – hanno firmato, proprio in questi giorni, un manifesto per affermare tutti insieme che ormai le infezioni da Sars CoV2 non danno più casi gravi tali da prevedere ricoveri in terapia intensiva.

E hanno ragione. L’evidenza non si può negare.

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