22/06/2022 - Da Affari Italiani – La crisi energetica in Italia è un problema che ormai anche il governo non può più nascondere. La decisione di Putin di tagliare all’Italia il 50% delle forniture di gas, senza preavviso, da un giorno all’altro, ha fatto scattare l’allarme rosso. In caso di ulteriori tagli, infatti, si attiverebbe il piano di emergenza messo in atto dal ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani.
Molti punti di questa dossier sono ancora segreti per non far allarmare la popolazione, ma nelle segrete stanze del governo si valutano interventi massicci e il razionamento di gas e luce. Il ministro Cingolani pensa, tra le altre misure, di adottarne una destinata a far discutere. Vale a dire – riporta Verità&Affari – quella di lasciare il Paese totalmente al buio per 2 ore nel cuore della notte.
Si valuta l’ipotesi di spegnere tutto tra le 4 e le 6 del mattino. Questo è quanto emerge dal primo stralcio del “piano emergenza”. La decisione potrebbe avere effetti devastanti soprattutto su alcuni settori industriali. Dovranno essere fermati gli impianti che lavorano in ciclo continuo, 24 ore al giorno. Si chiamano produzioni “A Ciclo continuo” proprio perché non possono essere disattivati e riattivati a piacimento.
Fermarli significa chiuderli per un periodo non di ore, ma di diversi giorni se non settimane. Non si può pensare di accenderli e spegnerli come lampadine. Si tratta di migliaia di tonnellate di acciaio, per esempio, che si cesserà di produrre.
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