Italia: porti nucleari United States of America

di Gianni Lannes


Da Napoli al bombardamento missilistico di Damasco. Sei degli oltre 100 missili che hanno colpito la Siria il 14 aprile scorso, sono stati lanciati dal sottomarino a propulsione nucleare dell’US NAVY, dislocato nel Mediterraneo. Il 20 marzo scorso il John Warner (varato nel 2015) stazionava nella rada del porto di Napoli, dichiarata “area denuclearizzata” dal sindaco De Magistris nel 2015. 





Che il John Warner soprannominato “Sledgehammer” (il martello della libertà) abbia partecipato alle operazioni di attacco in Siria lo testimonia Aiir Source military, il canale youtube che raccoglie filmati relativi alle attività delle Forze armate di Washington. Si vede il lancio di un missile Tomahawk da quello che viene identificato come l’USS John Warner, sottomarino nucleare di classe Virginia dell’Us Navy, deputato a svolgere missioni d’attacco (con diverse tipologie di armi), ma anche di sorveglianza e ricognizione. Il sottomarino risulta partito dal porto di Gibilterra il 5 aprile, nove giorni prima dell’attacco condotto contro Douma. Precedentemente, il John Warner aveva partecipato, tra il 2 e il 16 marzo, all’esercitazione Nato Dynamic Manta 2018 (Dyma 18) a largo delle coste siciliane, una delle più imponenti attività addestrative dell’Alleanza atlantica a cui avevano preso parte anche alcuni assetti italiani. 



In Italia sono almeno 12 i porti interessati dalla presenza di sommergibili a propulsione ed armamento nucleare, mentre i piani di sicurezza della popolazione civile risultano segreti, obsoleti o addirittura inesistenti.


Ieri in parlamento Gentiloni ha dichiarato: "L'Italia non è un paese neutrale..., ma è un coerente alleato degli Stati uniti". Anche il capetto dei grullini si è schierato con gli USA. Il ministro della guerra Pinotti ha aggiunto: "Se ci verrà chiesto l'uso delle nostre basi valuteremo". Infatti, non a caso, il belpaese da tempo - privo di sovranità - è stato trasformato in una portaerei a stelle e strisce in servizio, permanente effettivo per la guerra in medio Oriente, sotto il tallone dei cosiddetti "alleati". E i pacifinti italidioti? Non pervenuti.




riferimenti:










Gianni Lannes, ITALIA USA E GETTA, Ariana editrice, Bologna 2014.


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