Molte volte la mano dell’uomo non è usata per costruire ma per distruggere; le ambizioni del mondo attuale
di avere sempre più potere e conquistare più mercati hanno fatto in modo che venissimo colpiti da una piaga che ci riguarda tutti: l’inquinamento (in tutto il suo splendore).
di avere sempre più potere e conquistare più mercati hanno fatto in modo che venissimo colpiti da una piaga che ci riguarda tutti: l’inquinamento (in tutto il suo splendore).
Ed è proprio questo errore dell’umanità che ha minacciato la sopravvivenza di molte specie sul nostro amato pianeta Terra, incluso l’uomo. È il caso di una donna indigena del Perù che vive in Amazzonia, dove sfortunatamente stanno subendo un grave avvelenamento da mercurio che ha già ucciso diverse persone.
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Christian Vince / Shutterstock.com
Si tratta dei Nahua, una tribù che è entrata in contatto con la civiltà solo a metà degli anni ’80, e questo ha causato la morte di quasi il 50% della popolazione a causa di malattie respiratorie e infettive per le quali il suo sistema immunitario non era preparato.
Attualmente, a essere sopravvissute sono non più di 500 persone di questa etnia che vive ormai in “isolamento volontario” e deve convivere con uno dei dieci inquinanti più pericolosi del mondo, secondo i criteri stabiliti dall’OMS: il mercurio.
È noto che la tossicità del mercurio dipende dalla sua esposizione e dal tipo di sostanza in questione, perché il metilmercurio, ad esempio, è uno dei più pericolosi e uno dei suoi metodi di esposizione è attraverso il cibo, in special modo con il consumo di pesce e frutti di mare.
Tuttavia, tra le cause dell’intossicazione del popolo Nahua è stato escluso che si tratti di miniere artigianali; piuttosto, sono attribuite all’inquinamento del suolo da parte delle compagnie del gas che si sono stabilite nell’Amazzonia peruviana danneggiando l’habitat della tribù che è stata devastata dai livelli di mercurio con i quali deve vivere. In effetti, sono state condotte numerose campagne per proteggere l’Amazzonia dalla mano dell’uomo.
Il caso più emblematico è avvenuto nel 2014 quando a un bimbo di 6 mesi è stata diagnosticata una polmonite ed è stato portato in una clinica privata a Lima dove hanno stabilito che il bambino aveva anche l’anemia e alti livelli di mercurio nel sangue.
Come lui, sono molti i bambini, gli anziani e gli adulti colpiti, le cui vite sono in grande pericolo.
Filipe Frazao / shutterstock.com
Uno dei suoi abitanti ha dichiarato in un’intervista:
Abbiamo bisogno di aiuto, vogliamo che ci aiutino, abbiamo bisogno di qualcuno che ci aiuti. Molti sono preoccupati, ma nessuno ha fatto nulla per fermare questo avvelenamento. Si sono dimenticati di noi.
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Tribù amazzonica lontana colpita dalla crisi del mercurio.
La verità è che è terribile vedere come la mano industriale dell’uomo possa spingersi fino al punto di deforestare e mettere in pericolo l’esistenza di esseri umani che vivono nel loro habitat seguendo antiche tradizioni culturali; speriamo che le autorità facciano qualcosa e che sia gli imprenditori sia la popolazione civile diventino consapevoli del danno che stiamo facendo al nostro pianeta Terra, l’unica casa che abbiamo.
Fonte: The Guardian
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