VAROUFAKIS: “UE NON ESISTE, CON L’EURO L’ITALIA HA PERSO 20 ANNI”

Nonostante l’epilogo della crisi greca, che lo ha visto “sacrificato” da Tsipras e quindi sconfitto nel braccio di ferro con la trojka, Yanis Varoufakiscontinua a menare fendenti sull’Unione Europea. Da libero battitore, come nella video intervista rilasciata durante la festa del settimanale Internazionale a Ferrara. “L’Europa è un continente in cui i numeri parlano di ripresa e prosperità, mentre la gente soffre e ha paura del futuro – è stato il suo attacco -. L’unico modo per salvare un’economia sociale diversificata in crisi è democratizzarla, ma sfortunatamente l’Unione Europea ha lasciato il popolo fuori dalla democrazia”.

L’economista e politico, che dopo aver lasciato l’incarico di capo del Tesoro greco ha lanciato un movimento europeo DiEM25 (Democracy in Europe Movement) per rifondare l’Europa, dice chiaro e tondo che l’UE non esiste: “I sistemi bancari nazionali sono indipendenti, anche se non abbiamo delle banche centrali che possano salvare quelle banche” se sono in crisi. C’è una banca centrale che non ha uno stato alle spalle: è una commedia degli errori. Se i migranti arrivano sulle coste italiane, rimangono bloccati lì perché ci sono delle frontiere che separano l’Italia da Francia, Austria”, ecc. “Se un’azienda italiana tenta di comprare una società francese, il presidente francese parla di minaccia per gli interessi nazionali e chiede di tagliare fuori gli italiani. I debiti di ogni paese appartengono solo a quel paese” e non sono condivisi”.


L’ITALIA – “L’Italia ha perso venti anni per nulla – prosegue Varoufakis – con un’economia che ha trascorso venti anni di stagnazione. Corruzione, inefficacia, apparato burocratico statale paralizzante‘, tutto vero; ma è sempre stato così in Italia, anche prima dell’arrivo dell’euro. L’Italia, che cresceva prima della venuta dell’euro era un paese con un surplus della bilancia commerciale e un surplus di bilancio, ossia è un paese che esporta più di quanto importa e il governo incassa più di quanto spende. A prescindere dai problemi di corruzione e inefficienza citati, che sono assolutamente reali, un’economia con due avanzi del genere dovrebbe crescere in modo sostenuto e non stagnare. L’Italia, insomma, dovrebbe prosperare e la sua popolazione non dovrebbe vivere in una nuvola nera d’incertezza e stagnazione. L’area euro ha imposto una stagnazione permanente nei nostri paesi. Non solo in Grecia e in Italia, anche in Germania che nuota nel denaro: tuttavia il 40% della popolazione meno abbiente sta peggio ora di quanto non stesse venti anni fa e il numero di lavoratori poveri è cresciuto (e questo spiega il successo alle ultime elezioni Federali di movimenti come Alternative Fur Deutschland“.

PROSPETTIVE – Il movimento politico di Varoufakis, che ha ricoperto il ruolo chiave di ministro delle Finanze del primo governo Tsipras nel 2015, è tra i più feroci critici dell’Ue, ma è consapevole che con una disintegrazione dell’Europa unita “i costi per la popolazione saranno enormi, non solo in Europa ma anche altrove”. Pertanto la soluzione proposta, per alcuni critici utopistica, è quella di “aggiustare” i problemi dell’Europa, rifondandola e democratizzandola. Come? La redistribuzione delle perdite, dei pesi e dei deficit durante una crisi”, che è una crisi di tutti, “richiede legittimità” e questa può venire soltanto dal démos, il popolo. Sfortunatamente le autorità Ue “hanno lasciato il démos fuori dalla democrazia”. Diem15 propone un “European new deal“, un “programma economico e sociale completo” che dovrebbe essere implementato in tutta Europa e a cui sta lavorando da un anno e mezzo.

Fonte QuiFinanza

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