Vi hanno bollati come no vax, negazionisti, complottisti. Non ci facciamo mettere addosso etichette riduttive. Chiunque usa questi termini non ha argomenti per il dibattito. I no vax non esistono. In questi giorni ho parlato nelle piazze: a Viterbo, a Foligno, davanti agli studenti della Sapienza. E non ho trovato nessun no vax. Non esistono persone che curano le fratture scomposte con i fiori di Bach: abbiamo di fronte cittadini spaventati e turbati, che sono stati insultati e denigrati perché hanno dubbi su quale sia la migliore cura per se stessi. Nessuno vuole imporre niente agli altri: i vaccinati sono nostri amici, parenti, colleghi.
A che cosa si riferisce? Purtroppo, al presidente Draghi. Il premier non può, in conferenza stampa, fare affermazioni palesemente non vere e che generano divisione. Quando ha detto «se non ti vaccini, ti ammali e muori», suggerendo una causalità tra questi tre eventi, secondo me ha prodotto un effetto terribile. Ha terrorizzato le persone che non si sono vaccinate, facendo loro credere che sarebbero incorsi in una grave malattia mortale: e questo è falso dal punto di vista medico e scientifico. E ha terrorizzato anche tutti gli altri, suggerendo direttamente che i non vaccinati siano un gruppo di untori che portano alla morte se stessi e fa correre rischi a chi sta loro vicino. Questo non è un modo serio di affrontare il problema, dal punto di vista sanitario e politico. È un messaggio devastante.
Quali risultati vi aspettate di ottenere? La nostra è una battaglia di lunghissimo periodo, ne siamo consapevoli. Ma non ci pieghiamo. Riteniamo nostro dovere essere un messaggio nella bottiglia per le prossime generazioni. E rivendichiamo con orgoglio di essere coloro che, di fronte ad una discriminazione ingiustificata, irrazionale e antidemocratica, hanno avuto il coraggio di dire di no. Abbiamo paura di quello che sta succedendo, ma non abbiamo alternative.
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