Esperti smontano il protocollo del Ministero: “paracetamolo” aumenta rischio ricovero

30/09/2021 - La “vigile attesa” e il “paracetamolo per curare i sintomi”, indicati nel documento del Ministero della Salute, non sono utili contro il Covid-19: così aumenta il rischio di ricovero

«La febbre è uno dei sintomi più comuni durante le prime fasi del Covid-19, quando le persone utilizzano esclusivamente il paracetamolo», scrivono gli autori di una lettera pubblicata su Journal of Medical Virology. Ricordiamo che la Tachipirina, farmaco che contiene il paracetamolo, è indicata tra i farmaci da assumere per il trattamento domiciliare del Covid-19 nel protocollo del Ministero della Salute. Ma nella lettera scritta dagli esperti dell’Università di Pavia e di Verona viene messo in luce un altro aspetto del paracetamolo nelle cure contro il Covid-19: più che un alleato, è un nemico per gli anziani.

«Nell’ottobre 2020, Sestili e Fimognari hanno riportato che il paracetamolo induce o peggiora il consumo di glutatione (GSH) nei pazienti anziani colpiti dal Covid-19 lieve, aumentando enormemente il rischio di un aggravamento del Covid-19 in questi pazienti. La riduzione del GSH è una condizione particolarmente grave per la risposta antinfiammatoria e antiossidante della persona ed è comprensibile che la sua riduzione sia determinante per il peggioramento del Covid-19. La riduzione dei livelli di GSH intracellulari e plasmatici è tipica nei pazienti anziani, soprattutto se sono affetti da sindrome metabolica, quindi se Sestili e Fimognari hanno ragione, i pazienti anziani con sintomatologia prodromica da Covid-19 non dovrebbero essere curati con il paracetamolo», si legge nella lettera.

«Inoltre, Sestili e Fimognari hanno considerato l’ipotesi che la gravità del Covid-19 possa essere causata da un deficit di glucosio-6-fosfato deidrogenasi, che è parallelo alla riduzione di GSH. In realtà, in questi casi, è stato emesso un avviso sull’uso di Tylenol, che non è raccomandato. In Italia, una protesta civile da parte di alcuni medici, professionisti e dottori di famiglia sta espandendo il dibattito, persino in politica, su come curare al meglio il Covid-19 a casa. L’”eredità” civile di questi professionisti è stata organizzata per prevenire l’enorme preoccupazione degli anziani curati con del semplice paracetamolo, consigliati di aspettare sotto una terapia con paracetamolo per sintomi ridotti, per poi spesso subire una rapida esacerbazione e in molti casi persino la morte durante il ricovero», scrivono gli esperti.

«Suter e colleghi recentemente hanno creato un algoritmo della migliore e più semplice terapia domiciliare per i sintomi lievi all’inizio del Covid-19 per evitare il ricovero. Nel loro studio osservazionale retrospettivo, la coorte di controllo (45 pazienti su 77, 58,44%) ha ricevuto il paracetamolo come terapia domiciliare, mentre nella coorte di pazienti che seguivano un protocollo raccomandato solo 6 su 86 (6,98%) hanno utilizzato il paracetamolo come terapia principale. Il tasso di ricovero era di 1,2% per i pazienti sottoposti al protocollo raccomandato e 13,1% per i pazienti che utilizzavano prevalentemente il paracetamolo, cioè 44 giorni cumulativi di ricovero (protocollo raccomandato) contro 481 (controlli). Queste evidenze dimostrano che utilizzare il paracetamolo a casa per curare i sintomi lievi di Covid-19, soprattutto negli anziani con comorbilità, ha aumentato notevolmente il rischio di ricovero per dispnea per polmonite interstiziale, aumentando quindi l’enorme preoccupazione di affollare le unità di terapia intensiva. La possibile causa di questa esacerbazione potrebbe essere l’attivazione di meccanismi protrombotici, attualmente riportati come principale causa patogenica del Covid-19, insieme alla disfunzione endoteliale. In realtà, il GSH modula le funzioni piastriniche e la trombosi venosa profonda, che potrebbero verificarsi nei casi gravi di Covid-19 e peggiora i livelli di GSH aumentando la glutatione perossidasi. Inoltre, il ricovero include anche il rischio aggiuntivo di avere una peggiore polmonite da Covid-19 a causa di infezioni contratte in ospedale, aumentando ancora il tasso di mortalità», si legge nella lettera.

A cura di Beatrice Raso – MeteoWeb.eu

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